Il nastro biadesivo classico generalmente presenta cinque strati sovrapposti:
- Uno strato protettivo chiamato liner, da rimuovere con un'operazione chiamata spellicolamento;
- Uno strato adesivo sensibile alla pressione, che può essere permanente o removibile;
- Uno strato di materiale, chiamato carrier, di solito plastica, tela, schiuma;
- Un secondo strato di adesivo sensibile alla pressione, permanente o removibile;
- Un liner di protezione
Il nastro bioadesivo, inteso come nastro biadesivo ecologico, è realizzato con materiali a basso impatto ambientale. Può essere anche biodegradabile, macerabile o compostabile.
Un rotolo di grandi dimensioni, normalmente è il formato meno lavorato che cartiere e produttori di nastro adesivo commercializzano.
In inglese il termine equivalente è reel.
I nastri per giunta sono mono o biadesivi in diversi materiali (carta, sughero gomma, gomma, TNT, PE, ecc.) utilizzati principalmente nell'industria cartaria e tessile, allo scopo di unire (giuntare) carta o stoffa durante le varie fasi di lavorazione.
In inglese il termine equivalente è splicing tape.
I monoadesivi sono composti da tre strati sovrapposti (carrier, adesivo, liner) e sono adesivi da un solo lato.
Un tipo di nastro adesivo di carta, che può essere riciclato insieme al foglio di carta dov'è applicato.
In inglese il termine equivalente è repulpable.
Riavvolgimento di una bobina di nastro adesivo dopo una lavorazione, ad esempio la sostituzione del liner (ovvero la parte protettiva removibile di un nastro adesivo) con un liner personalizzato con il proprio marchio.
In inglese il termine equivalente è rewinding.
Questo nome, registrato dalla società americana Velcro, è conosciuto anche come nastro a strappo o "hook and loop" in inglese. Si tratta di due strisce di tessuto sintetico. Una striscia presenta una superficie vellulata, l'altra una superficie con piccoli uncini. Unendo le due strisce, si ottiene un'adesione ferma, che può essere rimossa tirando i due lembi con una certa forza.